PONTE PEDONALE SAN SPERATE
Località: | San Sperate |
---|---|
Cliente: | Comune di San Sperate |
Team: | HZ Studio |
Incarico: | Competition |
Data progetto: | 2010 |
> L’approccio alla progettazione del ponte pedonale che taglia il fiume Rio Concias, all'interno del paese di San Sperate, parte da una analisi conoscitiva preliminare del luogo, che ha portato il lavoro a delle conclusioni ed a degli spunti assolutamente inaspettati e allo stesso tempo vincolati alle richieste e alle esigenze dello stesso contesto.
COMUNICAZIONE E FUNZIONALITÀ
La consapevolezza del fatto, peraltro evidente, che il fiume, seppure ormai in disuso, divida nettamente in due il centro abitato, separando il centro storico dalle zone di successiva costruzione, ha portato in primo luogo, alla scelta, funzionale e formale, di creare una dichiarata connessione tra le due sponde, tra le due parti dell’abitato. Il contatto cercato non è solamente di tipo fisico, esigenza primaria e fondamentale, ma è anche funzionale e percettivo.
La necessità di poter attraversare il letto del fiume in una situazione di estrema sicurezza, è sicuramente uno dei primi obbiettivi che ci si è posti.
L’intenzione predominante è dunque quella di realizzare un attraversamento che ponga rimedio alle suddette mancanze, in modo da rappresentare un passaggio “morbido”, accogliente e sicuro, in ore diurne ma anche notturne, che permetta l’attraversamento da parte di normodotati e disabili in egual modo, che possa essere percorso dai ragazzi e anziani, a piedi e in bicicletta (mezzo di trasporto molto diffuso nel paese), dalle signore con il carrellino e le borse della spesa.
Il collegamento visivo e percettivo che un ponte di nuova concezione può creare, può senz'altro contribuire a conferire una maggiore unicità all'abitato, che vede questo nuovo elemento di unione quasi un prolungamento naturale dei due lembi del paese stesso, che si porgono uno verso l’altro, da qui anche la scelta formale di pensare il collegamento in posizione obliqua rispetto alle due strade, in modo da creare un’unione più delicata e graduale.
Questo ricercato legame col territorio, non rinnega però la ricerca di un’architettura plastica che poco si discosta dalle architetture contemporanee, per unirsi all'uso di materiali semplici come acciaio e legno che grazie alle avanzate tecnologie riescono ad interagire perfettamente per creare delle forme sempre più organiche e leggere: basti notare il connubio tra una leggera lamiera forata che con l’involucro in acciaio crea un tutt'uno tra forma e struttura portante.
Ma è il luogo stesso a suggerire la composizione finale. Lungo entrambe le sponde del fiume, per un lungo tratto, si muovono una infinità di figure dalle forme più strane, in bianco con contorni neri, che talvolta sembrano prendere vita, trasformarsi in delle mani che da un lembo all'altro cercano di raggiungersi e stringersi in un “abbraccio”, simbolico naturalmente, tra la parte nuova e quella vecchia del paese. L’effetto che si tenta di creare è quello di dar voce e vita a questi abbracci, a queste forme e a queste mani, di dar loro una tridimensionalità; si è cercato di creare una trama che fosse l’intreccio dei diversi filoni artistici e culturali che fanno di San Sperate il Paese Museo conosciuto in tutto il mondo, consci anche dell’interesse per ogni forma d’arte, dalla pittura, spesso di ispirazione cubista, alla scultura del maestro Pinuccio Sciola. E’ proprio l’influenza di tutti questi elementi che da luogo alla plasticità della struttura che risulta essere un tutt'uno con la forma; forma che nasce come una astrazione ed estremizzazione di alcuni segni dipinti sul territorio.
LA STRUTTURA
Il ponte è stato pensato per essere autoportante, in modo tale che la struttura stessa rappresenti anche la forma e l’involucro stesso. Sono presenti due pelli in lamiera d’acciaio zincato, una interna ed una esterna, entrambe con delle grandi bucature (realizzate tramite laser), in modo da creare una assoluta permeabilità tra un lato e l’altro, che permetta da una certa distanza di intravvedere al di là del ponte ed in modo da lasciar filtrare la luce durante il giorno. Alcune di queste aperture sono schermate per mezzo di lamiera forata in acciaio.
Nelle ore notturne, l’incastro di due superfici sovrapposte che si nascondono e si scoprono a vicenda è finalizzato ad ottenere dei giochi di luce che danno vita ad un’altra forma rispetto a ciò che è visibile nelle ore diurne; i vuoti diventano materia, prendono corpo grazie all’illuminazione, per lo più realizzata con tipologia a Led, i pieni invece, si nascondono nel buio, si svuotano e si smaterializzano.
La funzione prettamente portante è esplicata dalla trave reticolare situata sotto il pavimento; le scocche in acciaio svolgono una funzione autoportante, rinforzate per mezzo dei tubolari, anch’essi in acciaio, non visibili perché adeguatamente celati tra le superfici e mimetizzati con il resto della struttura.
La parte calpestabile del ponte è costituita da un tavolato in legno Iroko, zigrinato con effetto antiscivolo, poggiante sulla sottostruttura in acciaio.
Dimensionalmente la struttura si estende per 3 metri in altezza, e la larghezza va dai 2,5 metri dell’ingresso dalla via Rio Concias fino ad arrivare a 3,5 metri dell’ingresso sulla via Risorgimento. La lunghezza è di circa 37 metri, di cui 15 sospesi.
PONTE PEDONALE SAN SPERATE
Località: | San Sperate |
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Cliente: | Comune di San Sperate |
Team: | HZ Studio |
Incarico: | Competition |
Data progetto: | 2010 |
> L’approccio alla progettazione del ponte pedonale che taglia il fiume Rio Concias, all'interno del paese di San Sperate, parte da una analisi conoscitiva preliminare del luogo, che ha portato il lavoro a delle conclusioni ed a degli spunti assolutamente inaspettati e allo stesso tempo vincolati alle richieste e alle esigenze dello stesso contesto.
COMUNICAZIONE E FUNZIONALITÀ
La consapevolezza del fatto, peraltro evidente, che il fiume, seppure ormai in disuso, divida nettamente in due il centro abitato, separando il centro storico dalle zone di successiva costruzione, ha portato in primo luogo, alla scelta, funzionale e formale, di creare una dichiarata connessione tra le due sponde, tra le due parti dell’abitato. Il contatto cercato non è solamente di tipo fisico, esigenza primaria e fondamentale, ma è anche funzionale e percettivo.
La necessità di poter attraversare il letto del fiume in una situazione di estrema sicurezza, è sicuramente uno dei primi obbiettivi che ci si è posti.
L’intenzione predominante è dunque quella di realizzare un attraversamento che ponga rimedio alle suddette mancanze, in modo da rappresentare un passaggio “morbido”, accogliente e sicuro, in ore diurne ma anche notturne, che permetta l’attraversamento da parte di normodotati e disabili in egual modo, che possa essere percorso dai ragazzi e anziani, a piedi e in bicicletta (mezzo di trasporto molto diffuso nel paese), dalle signore con il carrellino e le borse della spesa.
Il collegamento visivo e percettivo che un ponte di nuova concezione può creare, può senz'altro contribuire a conferire una maggiore unicità all'abitato, che vede questo nuovo elemento di unione quasi un prolungamento naturale dei due lembi del paese stesso, che si porgono uno verso l’altro, da qui anche la scelta formale di pensare il collegamento in posizione obliqua rispetto alle due strade, in modo da creare un’unione più delicata e graduale.
Questo ricercato legame col territorio, non rinnega però la ricerca di un’architettura plastica che poco si discosta dalle architetture contemporanee, per unirsi all'uso di materiali semplici come acciaio e legno che grazie alle avanzate tecnologie riescono ad interagire perfettamente per creare delle forme sempre più organiche e leggere: basti notare il connubio tra una leggera lamiera forata che con l’involucro in acciaio crea un tutt'uno tra forma e struttura portante.
Ma è il luogo stesso a suggerire la composizione finale. Lungo entrambe le sponde del fiume, per un lungo tratto, si muovono una infinità di figure dalle forme più strane, in bianco con contorni neri, che talvolta sembrano prendere vita, trasformarsi in delle mani che da un lembo all'altro cercano di raggiungersi e stringersi in un “abbraccio”, simbolico naturalmente, tra la parte nuova e quella vecchia del paese. L’effetto che si tenta di creare è quello di dar voce e vita a questi abbracci, a queste forme e a queste mani, di dar loro una tridimensionalità; si è cercato di creare una trama che fosse l’intreccio dei diversi filoni artistici e culturali che fanno di San Sperate il Paese Museo conosciuto in tutto il mondo, consci anche dell’interesse per ogni forma d’arte, dalla pittura, spesso di ispirazione cubista, alla scultura del maestro Pinuccio Sciola. E’ proprio l’influenza di tutti questi elementi che da luogo alla plasticità della struttura che risulta essere un tutt'uno con la forma; forma che nasce come una astrazione ed estremizzazione di alcuni segni dipinti sul territorio.
LA STRUTTURA
Il ponte è stato pensato per essere autoportante, in modo tale che la struttura stessa rappresenti anche la forma e l’involucro stesso. Sono presenti due pelli in lamiera d’acciaio zincato, una interna ed una esterna, entrambe con delle grandi bucature (realizzate tramite laser), in modo da creare una assoluta permeabilità tra un lato e l’altro, che permetta da una certa distanza di intravvedere al di là del ponte ed in modo da lasciar filtrare la luce durante il giorno. Alcune di queste aperture sono schermate per mezzo di lamiera forata in acciaio.
Nelle ore notturne, l’incastro di due superfici sovrapposte che si nascondono e si scoprono a vicenda è finalizzato ad ottenere dei giochi di luce che danno vita ad un’altra forma rispetto a ciò che è visibile nelle ore diurne; i vuoti diventano materia, prendono corpo grazie all’illuminazione, per lo più realizzata con tipologia a Led, i pieni invece, si nascondono nel buio, si svuotano e si smaterializzano.
La funzione prettamente portante è esplicata dalla trave reticolare situata sotto il pavimento; le scocche in acciaio svolgono una funzione autoportante, rinforzate per mezzo dei tubolari, anch’essi in acciaio, non visibili perché adeguatamente celati tra le superfici e mimetizzati con il resto della struttura.
La parte calpestabile del ponte è costituita da un tavolato in legno Iroko, zigrinato con effetto antiscivolo, poggiante sulla sottostruttura in acciaio.
Dimensionalmente la struttura si estende per 3 metri in altezza, e la larghezza va dai 2,5 metri dell’ingresso dalla via Rio Concias fino ad arrivare a 3,5 metri dell’ingresso sulla via Risorgimento. La lunghezza è di circa 37 metri, di cui 15 sospesi.